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Una commedia musicale di Garinei e Giovannini messa in scena da Irène Chalkia
Trama
Alcuni abitanti di un piccolo paese di montagna, cantano in coro un gioioso inno alla fratellanza composto da Don Silvestro che li dirige. Crispino, sindaco del paese e piuttosto stonato, arriva come al solito in ritardo alle prove.
Nella sacrestia rimangono Silvestro e Toto, un giovanotto gagliardo e ingenuo, ma con una certa menomazione.
Clementina, figlia del sindaco, innamorata di Silvestro tenta di attirare la sua attenzione tramite le confessioni di peccati immaginari.
Squilla il telefono: è Dio che si manifesta a Silvestro, per informarlo che ci sarà il secondo diluvio universale e che dovrà costruire un’arca
per salvare il suo paese…
Un possente scampanio risveglia gli abitanti che escono all’aperto meravigliati ed allarmati. E’Dio che ha fatto suonare le campane per obbligare Silvestro a comunicare la notizia del diluvio. Il sindaco pero’ è molto scettico. Infatti non vuole cedere a Silvestro il legname che dovrebbe servire per l’arca.
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Ortensia, moglie del sindaco consola Clementina in lacrime a causa dell’ostinazione del padre. Nel frattempo gli ordini per l’acquisto di legname sono annullati per opera di Silvestro che camuffa le telefonate di disdetta. Nonostante il sindaco disponga ora del legname, continua ad ostinarsi minacciando l’intervento dei gendarmi. Silvestro per impedire che la notizia del diluvio venga divulgata fa chiudere il sindaco nel cascinale e incita gli abitanti
a costruire l’arca.
Poiché Dio ha destinato la notte precedente il diluvio alla procreazione aiuta Silvestro a creare l’atmosfera adatta ·/·
Ecco che arriva Consolazione, prostituta girovaga che attira gli uomini del paese. Silvestro, preoccupato chiede aiuto a Dio che “guarisce” Toto, unico scapolo del paese: Consolazione sarà cosi’ “occupata” da lui tutta la notte.
Il giorno seguente gli uomini si avviano al lavoro mentre le donne, radiose, sfilano con un cero per ringraziare San Crispino della stupenda notte.
Nella canonica Toto confida a Don Silvestro la sua nuova esperienza, proponendogli di accettare Consolazione sull’arca. Intanto Clementina si
reca da Consolazione per ricevere consigli e suggerimenti da una donna “esperta” in certe questioni sentimentali. Quindi Toto, seguendo il suggerimento del suo parroco, irrompe nella camera di Consolazione per chiedere la sua mano. Mentre Clementina, imitando la spregiudicatezza della sua
consigliera Consolazione, entra in canonica per un ulteriore tentativo…
Alla notizia del matrimonio di Toto e Consolazione, le donne del paese, capeggiate dalla sindachessa, rifiutano di accettare una ex-prostituta sull’arca, nonostante l’intervento di Don Silvestro, il quale rischia di non ricevere più il loro aiuto per la preparazione dell’arca.
Giunge la notizia della fuga del sindaco e Don Silvestro, allarmato, ordina a tutti di cercarlo ovunque. Ha il sindaco se ne sta rannicchiato dentro la statue di San Crispino.
I gruppi che erano partiti alla vana ricerca del sindaco ritornano sulla piazza. Silvestro, mal ridotto per una ricerca piuttosto pericolosa, è invitato a collegarsi con Dio per saperne di più sul sindaco. Ma quest’ultimo, non appena tutti ne se sono andati, sguscia fuori dal suo nascondiglio per avvertire la polizia.
Arriva Consolazione per chiedere una grazia al santo e crede che sia il santo stesso a parlarle. Silvestro, che ha seguito tutta la scena, si rende conto di dove il sindaco se ne sia nascosto ·/.
Silvestro, fiero della sua scoperta, improvvisa come per gioco, l’immagine del vecchio Noé. Appare Clementina, che avendolo sorpreso, approfitta del suo imbarazzo per svelargli il suo amore: amore che non è affatto contrariato da Dio.
Silvestro, prima di iniziare la cerimonia del matrimonio, svela a tutti il nascondiglio del sindaco, il quale, costretto ad uscire, si vendica lanciando a tutti epiteti scottanti. Silvestro rimette ordine alla situazione facendo rinchiudere il sindaco in canonica. Quindi celebra il sospirato matrimonio.
Allo squillo del telefono Crispino balza a rispondere: è Dio che spazientito dalla sua ostinazione, non esita a dargli una lezione e a ordinare a Silvestro, accorso in quel momento, di salpare. Quindi tutti si preparano all’imbarco, compreso il sindaco che ha finalmente creduto all’annuncio del diluvio.
Appena imbarcati arriva un imponente Cardinale accompagnato da due carabinieri. Con gesti ieratici e suoni strani invita la gente a scendere dall’arca perchè il diluvio non ci sarà. La gente, piena di ammirazione, scende con il sindaco che offre al Cardinale un’accoglienza smisurata. Rimangono sul ponte solo Silvestro e Clementina. Consolazione riappare invitandoli a scendere in quanto il Cardinale, che è un suo vecchio cliente, potrà perdonarli. Ma ecco che cadono alcune gocce: il diluvio sta per cominciare, la gente terrorizzata corre verso l’arca supplicando di salire. Silvestro commosso chiede aiuto al Signore il quale glielo rifiuta; quindi scende anche lui, rinunciando cosi’ a salpare pur di restare con la sua gente. Dio è allora costretto a far cessare il diluvio e sotto la luce dell’arcobaleno prorompe dalle bocche di tutti il festoso canto dell’amicizia.
Rappresentazione:
Al l’Istituto Italiano di Cultura”
Rue de Livourne, 38 à 1050 Bruxelles
Il 15, 16 e 17dicembre 1992 ore 20h
Attori:
Patrizia Anzalone
AgnesBaclene
Alessandro Bellico
Patrice Blanchard
Simone Ceramicola
Marina Corsi
Marilena Daina
Denis Da Matta
Axel De La Maisonneuve
Antonio Fabri
Sandro Fanella
Paolo Gaio
Lise Junget
Bambina Liberatore
Sthatis Papastathopoulos
Roberto Sola
Marcella Toro
Andrea Vena
Sherry Vosburgh
Maria Wligers
Tecnica:
Regia: Irène CHALKIA
Locandina: Theodoros KASSAPIS