vendredi, 23 October 1987 20:05

La Patente - Le Finestre - L'Uomo nudo e l'Uomo in Frak

un spettacolo Collettivo dell'ATIE  in tre parti :

 

 IMG 3081
 

Rappresentazione al
Centre Joli Bois
  nel Novembre 1987
 
 

 

La PATENTE  di Luigi PIRANDELLO.  Messa in scena da Irène Chalkia

Trama

« ...Rosario Chiarchiaro s'è combinata una faccia da jettatore che è una meraviglia a vedere. S'è lasciato crescere su le cave gote gialle una barbaccia ispida e cespugliuta; s'è insellato sul naso un pajo di grossi occhiali cerchiati d'osso che gli danno l'aspetto di un barbagianni; ha poi indossato un abito lustro, sorcigno, che gli sgonfia da tutte le parti, e tiene una canna d'India in mano col manico di corno. »
È con questa maschera da menagramo che Chiarchiaro[1] si presenta in tribunale, poiché è così che lo vedono tutti quelli che terrorizzati lo incontrano facendo nel contempo gesti scaramantici; e dunque, se così deve essere, è meglio corrispondere a quello che gli altri credono che tu sia come tutti credono.
Se tu mi vedi come uno jettatore per quanto io faccia non riuscirò a cambiare la tua opinione e dunque sarò come tu mi vuoi ma che almeno possa trarne un vantaggio.
Il giudice D'Andrea, seriamente convinto che la jella non esista, vuole rendere giustizia al pover'uomo così ingiustamente messo al bando dalla società per una sciocca superstizione ed è quindi disposto a condannare il figlio del sindaco e un assessore, contro i quali s'è querelato per diffamazione Chiarchiaro a seguito degli scongiuri che quelli hanno pubblicamente e sfacciatamente fatti al suo passaggio. Ma il giudice viene a sapere dallo stesso querelante che questi è andato a fornire prove e testimonianze certe della sua capacità jettatoria agli stessi avvocati dei querelati. Dunque sarebbe lui che vuole essere condannato.
Eppure Chiarchiaro ha diversi motivi per chiedere giustizia: a causa della cattiva fama costruita su di lui la sua famiglia s'è rinchiusa in casa, le sue belle figliole non trovano più nessuno che voglia sposarle, lui stesso ha perduto il lavoro e fa la fame. Ma proprio per questo il presunto jettatore vuole che non ci siano più dubbi sulle sue doti di autore di malefici: chi li teme dovrà pagare una piccola somma per evitarli e perché questo non appaia come un'estorsione egli pretende che il giudice gli dia, condannandolo, un attestato, una patente per esercitare legalmente la sua professione di jettatore. Come il giudice con la sua laurea può esercitare la sua professione così Chiarchiaro potrà scrivere sul suo biglietto da visita: "di professione jettatore" e così, apertamente, potrà far pagare una tassa anti-jella ai superstiziosi.
Il giudice naturalmente si rifiuta, quando, proprio mentre Chiarchiaro pretende al alta voce la sua patente di jettatore, un colpo di vento fa cadere la gabbia dove, ormai morto per la caduta, cantava un cardellino unico ricordo della defunta cara mamma del giudice.
I giudici del collegio giudicante hanno assistito muti e sbigottiti all'accaduto: pagano in silenzio il loro obolo a Chiarchiaro che lo accetta sghignazzando: da adesso potrà ufficialmente esercitare la sua professione.

LE FINESTRE  di Dino BUZZATI.  Messa in scena da Serenella Morelli

Trama

Le Finestre : esempio della problematica esistenziale di Buzzati
Atto unico scritto su invito del Festival di Spoleto e allestito in questa città nel giugno 1959.
Racconta la vita di un ragazzo "bruciato" osservata alla finestra dai genitori, dai vicini, dalla ragazza amata : un esistenza per rapidi flashes, alla lente d'ingrandimento degli altri. E poco più di "un foglio d'album".
Nelle spazio di una vicenda scarna, lineare che si consuma in un tempo "scenico", si staglia come un'ombra questo dramma.
Buzzati è semplice, preciso e diretto. E d'una ammirevole grazia e malinconia, la malinconia che gli viene dalla consapevolezza che quella vita finirà male. Il testo è di una misura perfetta secondo i critici, di una discrezione rara.

L'arte buzzatiana è caratterizzata da una vena di domestico e pungente surrealismo ; è cosi sottile da far scoprire, nella linearità d'una vicenda spoglia, il mistero di cui è carica, e derivare, dall'apparente impassibilità del racconto, l'eterno pianto sulla sordità dell'uomo agli appelli di quel mistero e sulla fralezza del suo proprio destino. Arte definita anche a volte kafkiana, ma che invece appartiene in modo tanto singolare a Buzzati. La cosa che
colpisce subito nel racconto di Buzzati è la sua tecnica : l'abilità del "taglio" e la perfezione della "misura" : lo scrittore ê sapientissimo nello scegliere gli elementi indispensabili e nel definirli giustamente, come nel fermarsi quando anche una sola parola, o sfumatura, sarebbe superflua.
 

L'Uomo nudo e l'Uomo in frack  di Dario FO.  Messa in scena collettiva coordinata da Serenella Morelli

Trama

L'uomo nudo e l'uomo in frack: una farsa 

"... un ambasciatore viene trovato da un netturbino, nudo (e vivo) in unbidone della spazzatura: era fuggito dal letto di una donna all'improvviso
rientro del legittimo marito. Allo spazzino spetterà il compito di dareil via a un complicato snodarsi di situazioni, nella ricerca di un frack
con cui vestire l'uomo nudo..."

Questa farsa e tratta da un gruppo di quattro farse intitolate "Ladri, manichini e donne nude".Fu rappresentata per la prima volta a Milano al Piccolo Teatro il 6 giugno 1958 assieme alle altre tre: "Non tutti i ladri vengono per nuocere", "Gli imbianchini non hanno ricordi" -firmate da Dario Fo, l'ultima invece "Non andartene in giro tutta nuda" e firmata Georges Feydeau.
 

 

 Attori

 

 Tecnica

 

Video

 

   
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LA PATENTE

Il Giudice istruttore
L'usciere&nbsp
1°Giudice
2°Giudice
3°Giudice
Rosinella
Rosario

LE FINESTRE

Giuliana
Massimo
Anita   
Piera   
Paola   
Laura
 
L'UOMO NUDO e..
 
1° spazzino
2° spazzino
Donna
Uomo Nudo
Guardia
Uomo in Frack

 

Antonio FABBRI
Luigi MEGARO
Angelo PAGLIA
Giovanni BRIGANÐI
Dario PIROVAN0
Inge DE SMEDT
Sergio BELLI
 
 
Rita SALLUSTIO
Antonio FABBRI
Annie PATIES
Efigenia TORCOLETTI
Carla RINALDIN
Maria Rosa DE PAOLIS
 
 
 
Sergio BELLI
Dario PIOVANO
M. AMBROSI-GRAPPELLI
Leo BARONE
Adriana DI CARA
Sergio BENINI

 

 
LA PATENTE
 
Regia

 

Irène Chalkia

 
Assistenti
Paola Staboli
 
 
Giovanni BRIGANDI
 
scenografia
Irène CHALKIA
    Carla BOURGEOIS
    M.Antonietta D'AMICO
    Antonio FABBRI
  LE FINESTRE  
  Regia Serenella Morelli
  Assistente Rita Sallustio
     
  L'UOMO NUDO..  
  Regia collettiva sotto dir. S.Morelli
     
  SPETTACOLO intero
 
  Luci e suono Alain Van Lerberge
  Locandina Grazia Barone



 
 
 

 

 

 

 

 

 

         

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Photos

 

 

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